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Factor Investing: cosa ne pensano gli esperti

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L’investimento fattoriale, noto anche come factor investing, è una strategia di selezione delle azioni basata su attributi specifici associati a rendimenti più elevati.

Vediamo alcune informazioni chiave:

L’investimento fattoriale si basa sulla logica di selezionare le azioni in base a specifiche caratteristiche tecniche, definite “fattori”, che influenzano il rendimento nel tempo. Alcuni esempi di fattori includono:

  • Valore: Investire in società fondamentalmente a buon mercato.
  • Momentum: Scegliere società con una migliore performance relativa a breve termine.
  • Dimensione: Investire in titoli con piccola capitalizzazione di mercato.
  • Volatilità: Optare per azioni con bassa volatilità.
  • Qualità: Selezionare società di alta qualità.
  • Dividendi: Investire in azioni con alti dividendi.

Tuttavia, alcune critiche al factor investing sostengono che i vantaggi derivanti dall’utilizzo dei fattori potrebbero essere casuali e che alcuni studi potrebbero essere falsati da un’errata interpretazione dei dati.

Risultati dei Fattori

I risultati dei fattori dipendono dal periodo considerato e se si tiene conto del rischio. Alcuni fattori, come il valore o il momentum, hanno dimostrato di generare rendimenti aggiuntivi nel tempo.

Tuttavia, è importante valutare attentamente l’esposizione ai fattori e considerare il proprio obiettivo di investimento.

La Critica di Marcos López de Prado

Nel suo articolo “Causal Factor Investing: can Factor Investing become scientific?”, Marcos López de Prado mette in luce le carenze scientifiche di questo approccio. Nonostante migliaia di studi pubblicati, i risultati dal 2007 in poi sono stati al di sotto delle aspettative.

Gli investitori hanno ottenuto, in media, un rendimento annuo dell’1% circa, al lordo dei costi di transazione e delle commissioni di gestione.

Il motivo?

I metodi statistici impiegati si sono rivelati meno efficaci di quanto sostenuto da numerosi studiosi.

La Mancanza di Causalità

L’investimento fattoriale spesso manca di una componente causale.

Gli autori di studi si concentrano sulla correlazione tra variabili senza spiegare il meccanismo causale.

Questo ha portato a un fenomeno noto come “Factor Zoo”, con numerosi fattori studiati e pubblicati, ma senza una chiara spiegazione causale.

De Prado evidenzia due tipi di errori: quelli di tipo A (conclusioni spurie da errori statistici) e quelli di tipo B (conclusioni spurie da correlazioni non causali).

Conclusioni

L’investimento fattoriale è ampiamente adottato, ma richiede una valutazione critica. Comprendere le ragioni dell’extra-rendimento e considerare attentamente le scelte è fondamentale per gli investitori.

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Edoardo Pieraccioni
Edoardo Pieraccioni
Laureato in Economia e Commercio presso l’università degli studi di Firenze, è uno studioso dei mercati finanziari e della gestione di portafogli. Attualmente opera come Consulente Finanziario e nella sua attività segue clienti su tutto il territorio nazionale.

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